La rivincita dell’alluminio
Non un materiale di serie B
Spesso nella nautica di piccole dimensioni, l’alluminio è considerato materiale di serie B.
Questo declassamento è dovuto ad una serie di credenze errate che andremo a sviscerare insieme, facendo luce su alcuni luoghi comuni.
Traballanti e poco sicure
L’alluminio permette la progettazione di scafi che pesano circa la metà di uno stesso prodotto realizzato in vetroresina.
Agli esordi, sulla scia di passate abitudini, le imbarcazioni sono state dotate di motori eccessivi,per le loro dimensioni e questo ha portato instabilità e poca sicurezza durante la navigazione. Tuttavia, una regolare progettazione della carena e una corretta distribuzione dei pesi, permettono di navigare in sicurezza con consumi decisamente inferiori. Inoltre, le barche di alluminio costruite con abilità e precisione sono saldate ed hanno maggiori dettagli mentre le barche in vetroresina sono fatte da stampi. Da non sottovalutare poi la componente ignifuga dell’alluminio, ed il poliuretano espanso sotto le panche rende le barche inaffondabili.
Delicate
Falso, le barche in alluminio sono praticamente senza tempo.
L’alluminio, presenta una resistenza all’urto fino a sette volte maggiore al legno multistrato e di tre volte superiore alla vetroresina.
Costose
Richiedono una spesa leggermente più alta rispetto un modello di vetroresina ma se guardiamo i costi di manutenzione, questi sono praticamente nulli: cambiare l’anodo quando sta per esaurirsi e una lavata con l’idropulitrice. In più, è possibile cambiare colore periodicamente, basta stendere le pellicole adesive su superfici tendenzialmente piatte, unendo in questo modo la semplicità all’estetica